Sicut marem … alla riscoperta del Siccomario

“Mi parve d’udir nella siepe

la sveglia d’un querulo implume.

Un attimo … Intesi lo strepere

cupo del fiume.

Mi parve di scorgere un mare 

dorato di tremule messi.

Un battito … Vidi un filare

di neri cipressi .”       

(da “La bicicletta” di Giovanni Pascoli)



Domenica 26 settembre un folto gruppo di soci e amici ha partecipato alla tradizionale biciclettata autunnale.

Quest'anno il programma prevedeva un itinerario piuttosto impegnativo lungo l'argine del Fiume Azzurro, fino alla confluenza col Po.

I numerosi ciclisti, incoraggiati da un clima inaspettatamente splendido, hanno affrontato oltre un'ora di percorso ciclistico lungo strade sterrate nell'area del Siccomario, all'interno del parco del Ticino.

Partiti dalla Sede, hanno costeggiato il fiume fino all'imbarcadero di Travacò, da cui si gode una splendida vista di Pavia.

Qui un insolito "trenino" campagnolo attendeva i più pigri per condurli fino al ponte della Becca, lungo un percorso di grande suggestione, tra boschi e campi adiacenti l'argine.

Il pranzo in compagnia ha concluso in allegria la bella e impegnativa mattinata.

Nonostante le difficoltà poste dal fondo umido e sdrucciolevole del sentiero, a causa delle recenti piogge, il percorso tra boschi e campi adiacenti l'argine ha offerto scorci inconsueti e integri di grande suggestione. Al rientro all'imbarcadero, un aperitivo in compagnia ha rinfrancato il gruppo dei ciclisti, che si sono quindi riavviati con rinnovata lena verso la Sede.