S'ciankada

23 Novembre 2013

Padre Bacco che sei in cantina
sia sempre lodata la tua medicina
venga a noi il buon vino
pur che  sia sano e genuino
sia fatta la tua volontà
nel  goderne in quantità
dacci oggi la nostra dose quotidiana
e riempi a noi i bicchieri
come noi li riempiamo ai nostri bevitori  
non c’indurre all’astemia
ma, liberaci dall’acqua e così sia
(anonimo – Preghiera a Bacco )   

Nel lontano novembre del 1981, di fronte a piatti di costine di maiale, anatre arrosto, e selvaggina, un gruppo di amici decise di cenare con il solo uso delle mani, come si usava fare tantissimi anni fa, impegnandosi a farne tradizione.
Nacque così la S ’ciankada ( ovvero: rompere – spezzare). Un modo diverso ma simpatico di stare insieme, per rievocare quei momenti pieni di amicizia sana e sincera che quel gruppo di amici ha saputo tramandare di anno in anno.
La serata ha inizio con l'inaugurazione della "fonte" del vino novello, con taglio del nastro e degustazione da parte del VicePresidente.

Per partecipare alla S’ciankada  occorre attenersi ad un rigoroso cerimoniale, pena l’esclusione dalla manifestazione:

·   Indossare un grande bavagliolo o similare (testimone e simbolo della serata)

·  Cenare con l’utilizzo delle sole mani ( non esistono posate)

·  Degustare il vino novello con apposite ciotole (acqua minerale per gli astemi)

·  Possedere una grande dose di allegria e voglia di stare insieme.

Durante l’incontro conviviale si è svolto il tradizionale concorso dei bavaglioli, che ha visto una apposita giuria esaminare tutti i concorrenti per stilare la graduatoria dei bavaglioli più belli, per originalità fantasia e manifattura.

Nel corso della serata, canti duetti e tanta musica hanno riscaldato l'atmosfera e rallegrato gli animi dei presenti.