La Scasàda del Zenerù

Ardesio, 31 gennaio 2014

Il 31 Gennaio scorso un numeroso gruppo di Soci ha partecipato alla gita in Alta Val Seriana, promossa dal nostro Socio Giovanni Mocchi e organizzata in corrispondenza ai riti di fine inverno celebrati ad Ardesio.

Giunti ad Ardesio, il gruppo si è recato dapprima in visita guidata al Museo Etnografico dell'Alta Val Seriana.

Alla fine della interessante visita, abbiamo potuto conoscere da vicino i componenti del gruppo nord-irlandese Armagh Rhymers , maschere giganti che con musiche itineranti è protagonista della festa celtica di Lughnasa (http://www.armaghrhymers.com)

A noi i Rhymers hanno dedicato, nei locali del Museo, un breve concerto in maschera con strumenti tradizionali.

E' stato quindi possibile visitare il famoso Santuario dedicato alla S.S. Maria delle Grazie. Nel corso della cena successiva, il nostro vulcanico Presidente ha potuto unirsi, armato della proverbiale chitarra, al gruppo musicale irlandese per un improvvisato "scambio cultural-musicale".

Dopo cena ha avuto inizio la "Scasàda del Zenerù".

Nei "giorni della merla" moltissime persone giungono ad Ardesio per scacciare l'inverno (la Scasàda del Zenerù, appunto). Armati di campanacci, padelle, trombe e quant'altro fa rumore, in corteo si accompagna il fantoccio del Zenerù (Gennaio), ogni anno in sembianze differenti, per le strade del paese, fino a condurlo alla piazza dove un grande falò lo accende e consuma. Spettacolo finale, questo, che la notte del 31 gennaio immerge Ardesio in un'atmosfera di magia.

E' questa una tradizione antichissima per Ardesio, che ricalca rituali simili praticati in molte zone del Nord Italia ed Europa. Ad Ardesio da qualche anno, in occasione della Scasàda, si svolge un convegno dedicato proprio ai “Riti di cacciata dell’inverno in arco alpino”. Segnaliamo che all'edizione di quest'anno Mocchi ha presentato il suo ultimo libro “Campanacci, Fantocci e Falò. Riti agro-pastorali di risveglio della Natura” (autori Giovanni Mocchi e Manuel Schiavi). Il libro nasce con l’intento di far conoscere questi rituali, di documentarli, di trasmetterne la rilevanza culturale e storica, attraverso le testimonianze di chi vi partecipa.

Al corteo ha partecipato anche il gruppo degli Armagh Rhymers.

Infine, rientro a Pavia con la certezza di avere definitivamente salutato l'Inverno e aperto finalmente la strada alla attesissima Primavera.