S'ciankada

Festeggiando il vino novello

Sede, 22 novembre 2014


 … a proposito di vino Novello, una storiella castamente licenziosa:

Un giorno di Marzemino, al primo Chiaretto d’Alba, camminavo nella
Champagne dell’Oltrepo’ pavese, in mezzo al Nebbiolo.
Il tempo era un Inferno, il cielo Verdicchio tendente al Grignolino.
Mi riparai sotto un Pinot e lì incontrai una Soave Donna Fugata che aveva un vestito molto Rose’.
Non essendo Recioto, bensì fieramente Spumante le diedi un Dolcetto bacio sul bianco Collio e senza Sfurzat le Tocai la Barbera della Bonarda.
Subito il mio Merlot, che non è  ancora Passito, divenne così Durello che assomigliava a un Cannonau, ma lei non volle che andassi oltre.
Deluso e Rosso di Borgogna le dissi: “Chardonnay moi, madame”.
 con l’Amarone in bocca e un Groppello in gola mi arrangiai da solo.
E Sauvignon de Brut.
…il DI-VIN poeta….


Sabato 22 novembre, presso la Sede, si è svolto il tradizionale apppuntamento con la S'ciànkada.

Per partecipare alla S’ciankada  occorre attenersi ad un rigoroso cerimoniale, pena l’esclusione dalla manifestazione:

· Indossare un grande bavagliolo o similare (testimone e simbolo della serata)

· Cenare con l’utilizzo delle sole mani ( non esistono posate)

· Degustare il vino Novello con apposite ciotole (acqua minerale per gli astemi)

· Possedere una grande dose di allegria e voglia di stare insieme.

Numerosissimi i partecipanti alla serata, che si caratterizza da sempre per un particolare clima di semplicità e allegria che si crea tra i convitati.

La serata è stata rallegrata da musiche e canti. Durante l’incontro conviviale, dopo attento e qualificato esame da parte di una apposita commissione giudicatrice, sono stati premiati i bavaglioli più belli.